Vertigine posizionale benigna

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La Vertigine Parossistica Posizionale Benigna (VPPB) è caratterizzata da violente crisi di vertigine e, spesso, da instabilità. La vertigine è estremamente caratteristica poiché: è di breve durata circa 20-40 secondi, durante i quali il paziente vede muovere l’ambiente; è posizionale ed è scatenata solo dall’assunzione di alcune posizioni e movimenti come stendersi o alzarsi dal letto, girarsi su un fianco o sull’altro quando si è distesi, alzare o abbassare la testa, piegarsi in avanti ed è benigna. Durante le crisi, nausea e vomito sono quasi sempre presenti. Numerose possono essere le cause responsabili del distacco degli otoliti dalle macule: un trauma cranico, sofferenza circolatoria, ipertensione, presenza di livelli elevati di colesterolo e trigliceridi, diabete, infezioni virali, malattie a carico dell’orecchio come otite cronica, otosclerosi, nella maggior parte dei casi però non è possibile riscontrare alcuna causa apparente e allora la VPPB è definita idiopatica.

La diagnosi si effettua con l’esame vestibolare e in particolare le manovre di posizionamento rapido di Dix-Hallpike, positiva se sono interessati i canali semicircolari posteriore ed anteriore, e di Pagnini-McClure, positiva se è interessato il canale semicircolare laterale, confermano il sospetto diagnostico.
La terapia della VPPB è caratterizzata da manovre liberatorie specifiche, il cui scopo è di liberare nel giro di pochi secondi il canale semicircolare interessato.
Tra le più utilizzate ricordiamo la manovra di Epley, Semont, Gufoni,. L’efficacia della manovra è confermata dall’immediata scomparsa dei sintomi: i movimenti e le posizioni scatenanti che fino a qualche minuto prima determinavano vertigine e nistagmo non provocheranno più alcun fastidio.